Campo estivo in Togo – Yokelé

Agosto 2018
di Veronica

Quello che mi ha spinto a partire è stata la curiosità, la curiosità di capire cosa faceva brillare gli occhi delle persone che avevano vissuto un’esperienza simile. La curiosità di capire da dove venisse quell’entusiasmo e quella gioia nei loro racconti.

Mi chiedevo: ma cosa ci sarà di tanto emozionante, sarà proprio così?

Avevo poi curiosità di capire se io stessa sarei riuscita ad affrontare una simile avventura.

Quindi ho deciso di mettermi alla prova e catapultarmi in questa esperienza, che si è poi rivelata la più entusiasmante della mia vita.

La destinazione era Yokelé, un piccolo villaggio nell’entroterra del Togo (a un paio d’ore dalla capitale Lomè) per il progetto di animazione socio-educativa ai bambini del villaggio.

Nei mesi prima della partenza ho avuto modo di conoscere i miei compagni di avventura, grazie ai corsi di formazione. È stato bello fin da subito condividere emozioni, paure e entusiasmo.

Il giorno della partenza non me lo dimenticherò mai, avevo paura, ho pianto, ma avevo un’emozione inspiegabile!

Siamo arrivati a Lomè la mattina del 5 agosto. I ragazzi togolesi dell’associazione ci hanno trattati fin da subito come Re e come Regine. Loro sono sempre con il sorriso, pronti ad aiutarti, a darti una parola di conforto e a farti trascorrere le giornate nel migliore dei modi. E’ pazzesco come già in poche ore si instauri un’amicizia e una fratellanza bellissima.

Tempo di una colazione (pane, marmellata e crema spalmabile al cioccolato) e si parte per il villaggio di Yokelé.

Una volta arrivati siamo stati inondati dai bambini in festa. Erano tantissimi, sapevano che eravamo lì per loro e questo li ha riempiti di gioia. Avevano un entusiasmo travolgente e una luce negli occhi che mai dimenticherò!

Dal giorno dopo inizia la nostra avventura nella scuola. Le aule sono senza banchi, senza porte, con solo una lavagna. Arrivano tantissimi bambini all’appello, li dividiamo in gruppi e si può iniziare!

La loro allegria, la loro curiosità, i loro canti, i loro giochi, la loro solidarietà sono alcune delle cose che li rende speciali.

Non dimenticherò mai un bimbo sui 6 anni che pur di venire a fare lezione aveva portato la sorellina di pochi mesi, a cui doveva badare, avvolta in una fascia e con il biberon. Perché li si, si diventa grandi davvero in fretta, ma non si perde mai la voglia di vivere.

Momenti che mi rimarranno nel cuore ce ne sono tantissimi, anche le cose che all’inizio possono sembrare difficili da affrontare, come il non avere un vero e proprio gabinetto, non avere acqua corrente… ma dopo qualche giorno, come per magia, tutto ciò diventa bello e straordinariamente naturale.

E’ vero, non si va a salvare vite, non si va a cambiare il mondo; ma dare anche solo un sorriso e spensieratezza a questi bambini è il dono più bello che tu possa fare.

Perché l’Africa riempie il cuore.